Poche donne hanno avuto nella storia un ruolo importante come quello di Matilde di Canossa che per quarant'anni regge uno Stato che si estende per buona parte dell'Italia settentrionale e centrale e che partecipa da protagonista alla lotta tra l'Impero e la Chiesa. Fatta prigioniera da bambina insieme alla madre dall'imperatore Enrico III, resta così impressionata da quell'esperienza da divenire un'assidua sostenitrice del papa. Data in sposa a Goffredo il Gobbo, si separa dopo soli tre anni e, quando nel 1076 entra nel pieno possesso dei domini del padre, essendo morti tutti i suoi fratelli, risulta la più importante alleata di papa Gregorio VII nei rapporti tra questo e il di lei cugino, l'imperatore Enrico IV, i quali si incontrarono a Canossa. Matilde, passata la minaccia imperiale, si dedica a rafforzare il suo feudo, sostenendo l'edificazione di chiese, monasteri e castelli.
La sezione presso Palazzo Magnani presenta le vicende dell'epoca di Matilde. Molta importanza è data all'iconografia di Matilde ed alle abbazie, le cui suggestioni sono affidate a capitelli e frammenti: impressionante il numero di chiese, cattedrali, pievi edificate o restaurate. Di grande interesse la Madonna con Bambino ricavata da materiale di recupero romano. I rapporti con il papa e l'imperatore sono illustrati anche con l'ausilio di pannelli e ricostruzioni.
La sezione presso il Museo Diocesano presenta le vicende di Reggio Emilia dopo la morte di Matilde nel 1115, periodo in cui viene pianificata da parte del Comune l'espansione urbana con la forma a “mandorla a sei facce”, forma esagonale come allegoria della perfezione: la città si propone come un microcosmo, esempio della Gerusalemme celeste tante volte raffigurata in dipinti e miniature. In quel tempo anche la cattedrale della città muta profondamente, ad esempio nella recinzione presbiteriale (sei lastre sono in esposizione), nella decorazione affrescata e sulla facciata.
La sezione presso il Museo Civico presenta le vicende di Reggio Emilia prima della nascita di Matilde nel 1046, dalla romana Regium Lepidi alla città altomedioevale, soprattutto mediante mosaici, molti dei quali provenienti dal pavimento della cattedrale scoperto nel 1878 a 60cm di profondità. Essi rappresentano mostri e lotte rispondenti al gusto barbarico che schiude il medioevo, tessere bianche e nere contornate da lastre di marmo, tessere rosate provenienti dal veronese, spesso tessere romane riutilizzate ed assottigliate dall'uso. Splendido il Millo Campanarius dell'XI secolo. Nell'arredo delle chiese medioevali il mosaico ha un ruolo di primaria importanza per il programma iconografico, connesso e complementare a quello generale (spesso il mosaico pavimentale ha immagini terrene, contrapposte alle immagini celesti e divine di pareti e soffitto).
Il monumentale catalogo è strumento indispensabile per verificare e studiare, con saggi, ricostruzioni, foto e piantine di chiese ed edifici laici. Oltre le mostre si possono seguire vari itinerari matildici alla scoperta del territorio.
Nello stesso periodo a Mantova (Casa del Mantegna) e San Benedetto Po è aperta la mostra “Matilde di Canossa. Il papato, l'impero. Storia, arte, cultura alle origini del romanico”.
Reggio Emilia, Palazzo Magnani, Museo Diocesano, Musei Civici, Canossa (RE), Museo Campanini, fino all'11 gennaio 2009; a Reggio Emilia aperta da martedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19 (lunedì chiuso), ingresso euro 7,00; a Canossa aperta da martedì a domenica dalle 9 alle 16,30 (lunedì chiuso), ingresso gratuito; catalogo Silvana Editoriale, sito internet www.matildedeicanossa.it
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